Recensione de “La Resistenza dei Cristiani”
Leggere questo libro è quasi un imperativo morale. Rod Dreher, nella sua ultima fatica pubblicata nel 2021, traccia un quadro storico dettagliato della vita dei cristiani sotto i regimi comunisti dell’ex Unione Sovietica.
In questo libro troviamo tre cose. La prima è come riconoscere i segni del totalitarismo morbido che, lentamente ma inesorabilmente, sta fagocitando la nostra società. La seconda è conoscere figure bellissime di persone comuni che, soprattutto grazie alla loro fede, hanno saputo affrontare le persecuzioni. Dal loro esempio, dai loro timori, dalle loro ansie emerge la concretezza, la reale importanza della fede in Cristo per opporsi alle tirannie e rimanere liberi anche durante decenni di carcere duro o di gulag. La terza cosa che Dreher ci trasmette con le sue parole è come affrontare una situazione analoga. La chiave di volta è la frase “Vivere senza menzogna”, che in realtà sarebbe il titolo originale dell’opera, frase tratta da un discorso Aleksandr Solženicyn e che Dreher spiega in profondità.
Il libro narra storie reali, di persone in carne e ossa e, sebbene non siano sempre a lieto fine, ci permette di vedere come la loro fede, il loro vivere “senza menzogna”, gli ha permesso di opporsi ad un sistema ideologico falso, ipocrita e disumano.
Parlando di persecuzioni, come non pensare a Mt 10,16 e seguenti? Essere “prudenti come serpenti e semplici come colombe” è la sintesi estrema del “vivere senza menzogna”.
E dopo aver meditato Mt 10,16-23, il nostro consiglio è, se volete essere critiani adulti, ben piantati nel vostro mondo reale ma con una tensione continua verso l’Altissimo, di leggere questo bellissimo libro e di farne tesoro perché “non si può mai sapere …“.
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