L’esperienza del 13 Maggio

Nel giorno anniversario della prima apparizione di Maria Santissima ai tre pastorelli, a Fatima, tante e diverse sono state le manifestazioni pubbliche organizzate dall’universo mondo della resistenza.

Noi, però, che siamo prima di tutto cristiani, in un giorno così importante, abbiamo aderito alla chiamata, inviata dalla Rete Patris Corde, a pregare con il Santo Rosario, proprio come ha chiesto a Fatima la nostra Mamma celeste.

Siamo infatti consapevoli che la salvezza viene da Dio, non dall’uomo, e che, se desideriamo cambiare il mondo, dobbiamo cominciare da noi stessi, conformandoci a Cristo.

A questo può portarci solo la preghiera e nessuna, come il Santo Rosario, che passa attraverso Maria Santissima, è così potente da contribuire efficacemente a sconfiggere il male e ad intercedere per i fratelli. Infatti, attraverso la preghiera del Santo Rosario, noi riceviamo la forza quotidiana per convertirci, rinnovare la nostra vita, santificarci ed essere testimoni di Cristo con la nostra vita.

Se tutti, quindi, ci impegniamo in un cammino personale di conversione attraverso la preghiera incessante, allora il mondo potrà cambiare, allora potremo, come ci dice Gesù, “ spostare le montagne”.

Ecco allora due appuntamenti di intensa preghiera a cui abbiamo partecipato: il Rosario degli uomini e la Veglia della Memoria.

Il Rosario degli uomini ha chiamato proprio gli uomini, nel loro essere, come San Giuseppe, cardini, custodi e difensori della loro famiglia, a testimoniare, nella recita pubblica del Rosario, la loro fede nel Dio vero, Uno e Trino, ed il loro sapersi affidare totalmente alla Madre di Dio, donataci da Cristo stesso, morente sulla croce, quale Madre dell’umanità intera redenta dal Suo Preziosissimo Sangue.

E perché tutto questo?

Per chiedere alla Santissima Madre di Dio e Madre nostra, in questi tempi così oscuri e densi di pericoli, la conversione di tutti i Paesi del mondo; la cessazione di tutte le guerre e la grazia della pace tra i popoli; la grazia della preghiera come profonda tensione verso Dio e il pentimento di tutti i peccatori; l’espiazione dei peccati contro la dignità e la vita umana; il trionfo del Regno di Cristo e del Cuore Immacolato di Maria.

Più tardi, accanto al Duomo, la Veglia della Memoria: altro momento molto forte di preghiera… di denuncia, di intercessione, di suffragio e di supplica.

L’emozione e il dolore sono stati molto forti in questa Veglia: innanzitutto il dolore lacerante, inaccettabile, terribile come una spada conficcata nel cuore, per tutti quei volti cari, ritratti nelle foto adagiate al muro del Palazzo Reale, volti che non si possono più accarezzare, guardare negli occhi, ascoltare… volti amati che non ci sono più, perché ci sono stati strappati, in modo inconcepibile, ingiusto, crudele.

E poi il dolore per tutto quanto è accaduto: per il nuovo sonno della civiltà nel quale è tornato a cadere l’uomo, avendo abbandonato Dio e rinnegato Cristo con la sua Croce redentrice e la sua Risurrezione salvifica.

Il dolore per i nostri cari uccisi o lasciati morire abbandonati in casa o negli ospedali, a causa dell’iniquità empia di uno stato corrotto e criminale.

L’emozione del ricordare i soprusi, le pressioni, i ricatti, le angherie di questi anni a tutta la popolazione, di tutte le età.

L’orrore per le conseguenze di quanto ci è stato vergognosamente imposto, la divisione, l’incomprensione, lo strappo atroce che questo ha comportato… nelle famiglie… tra gli amici… nel mondo intero… e tra gli stessi figli di Dio.

L’orrore stesso per il dopo: la paura, la chiusura in sé, la disperazione, la perdita dei diritti umani, la malattia, la morte.

La malattia e la morte, inattese, improvvise, non previste, svelamento dell’inganno perpetrato ai danni di chi si era sinceramente fidato.

L’orrore del tradimento e dell’abbandono.

E l’emozione del cercare di rimettere insieme, da Cristiani, tutti questi pezzi, tutte queste lacerazioni…
l’emozione di iniziare a pregare per i nostri nemici, cercando di perdonarli e di amarli, come ci chiede Gesù…

La preghiera, quindi, anche per il risveglio, il pentimento e la conversione di quanti si sono resi complici di questo tradimento a Dio e all’uomo…

Tutto questo è stato la Veglia della Memoria.

Teresa Palazzolo

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