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Recensione dei Racconti di un Pellegrino Russo

Per grazia di Dio io sono un uomo e cristiano, per azioni gran peccatore, per condizione un pellegrino senza terra, della specie più misera, sempre in giro da paese a paese. Per ricchezza ho sulle spalle un sacco con un po’ di pane secco, nel mio camiciotto la santa Bibbia, e basta. La ventiquattresima domenica dopo la Trinità sono entrato in chiesa per pregare mentre si recitava l’Ufficio; si leggeva l’Epistola dell’Apostolo ai Tessalonicesi, in quel passo dove è detto: “Pregate senza posa”. Quella parola penetrò profondamente nel mio spirito, e mi chiesi come sarebbe stato possibile pregare senza posa dal momento che ognuno di noi deve occuparsi di tanti lavori per sostenere la propria vita. Ho cercato nella Bibbia e ho letto coi miei occhi proprio quel che avevo inteso:
Bisogna pregare senza posa, pregare con lo spirito in ogni occasione, pregare in ogni luogo alzando mani pure.

Inizia così il libro “I racconti di un pellegrino russo“, un bellissimo testo sulla “Preghiera del Cuore”, citata anche nel Catechismo della Chiesa Cattolica (in grassetto):

“435 Il nome di Gesù è al centro della preghiera cristiana. Tutte le orazioni liturgiche terminano con la formula: « Per Dominum nostrum Iesum Christum… – Per il nostro Signore Gesù Cristo… ». L’« Ave, Maria » culmina con le parole: « E benedetto il frutto del tuo seno, Gesù ». La preghiera del cuore, consueta presso gli orientali e chiamata « preghiera di Gesù », dice: « Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore ». Parecchi cristiani muoiono con la sola parola « Gesù » sulle labbra, come santa Giovanna d’Arco.”

Il libro consiste in vari racconti che trattano il tema della preghiera continua. Uno di questi racconti, l’ultimo, è “un’intervista” ad un monaco su vari punti legati alla preghiera.

Sebbene sia un classico della tradizione ortodossa, il libro è adatto anche a cattolici romani in quanto tratta di una preghiera anteriore alla scisma e lo fa in un modo pienamente accettabile da questi ultimi.

Una delle frasi che ci è piaciuta di più di questo libro è del nonno del protagonista che, ad un certo punto, dice: “Ringraziamo Dio. E preghiamolo più spesso.“, a significare che il ringraziamento dovuto a Dio non è la fine di un dialogo con Lui ma l’inizio.

Ne suggeriamo l’acquisto nella versione con tutti e sette i racconti (ad esempio nella versione della casa editirice Shalom)

Sul Monastero Virtuale potete trovarne gratuitamente una versione ridotta.

Coordinate per la ricerca:

Racconti di un pellegrino russo, autore anonimo

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