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Mezzo secolo, da solo, contro tutti

di Luca Lezzerini

Quando tengo un incontro di presentazione del progetto di “Luces Veritatis”, molto spesso (per non dire sempre) emerge tra i partecipanti un senso di disperazione e di sconfitta.

Non ci sono vocazioni sacerdotali.

I conventi e i monasteri chiudono.

Le chiese sono vuote.

Insomma, nella Chiesa si percepisce un senso di confusione e di “si salvi chi può”. E ditemi se non percepite anche voi a stessa cosa.

In realtà, non è vero che “si salvi chi può”. Come giustamente sottolinea Costanza Miriano sin dal titolo di uno dei suoi libri, la frase giusta è “si salvi chi vuole” (qui un link per acquistarlo, prima o poi faremo una recensione, promesso …).

Si salvi chi vuole. Perché la salvezza è a portata di tutti. Perché siamo già stati salvati da Cristo.

Tutti.

La nostra cauzione è stata pagata.

Sta a noi decidere se uscire dalla cella in cui ci troviamo o rimanerci. Come ben spiega questa meravigliosa mamma di una delle protagoniste di God’s not Dead (in inglese con sottotitoli in italiano):

La salvezza è alla portata di ciascuno di noi ma molti lo dimenticano, tantissimi neppure lo sanno.

Non lo sanno perché, forse, noi non glielo abbiamo detto.

Ma torniamo a Sant’Atanasio.

Partiamo dalla sua storia come ci viene presentata da Corrado Gnerre su santiebeati.it:

“L’epoca in cui visse sant’Atanasio fu di grande crisi della ortodossia, cioè della Dottrina autentica. Siamo intorno al 360. In quel periodo (così come oggi) la Verità cattolica rischiava di scomparire. Celebre è la frase di san Girolamo che descriveva quei tempi: «E il mondo, sgomento, si ritrovò ariano».

In tale contesto, sant’Atanasio non si piegò. Egli era un giovane vescovo di Alessandria d’Egitto. Rimase talmente solo a difendere la purezza della Dottrina che per quasi mezzo secolo la sopravvivenza della Fede autentica in Gesù Cristo si trasformò in una diatriba tra chi era per e chi non per Atanasio.”

Per capire l’immenso sforzo e l’incrollabile fede di Atanasio, leggiamo l’introduzione della sua vita sulla Nuova Bussola Quotidiana:

“In tutti i sensi, l’uomo della Provvidenza. Le cinque volte in cui fu costretto all’esilio per l’indomita difesa della vera fede, minacciata dagli ariani, danno una prima idea del perché sant’Atanasio (c. 295-373) sia stato detto «il Grande». Non si può nemmeno immaginare cosa ne sarebbe stato della Chiesa e della verità cattolica senza un uomo di Dio come Atanasio, ovunque venerato come «padre dell’ortodossia».”

Per mezzo secolo.

Per mezzo secolo la Chiesa fu appesa ad un filo. Un filo fatto di un uomo solo e della sua minuscola comunità.

Ma poi la Verità prevalse.

Vi invitiamo a leggere la storia della sua vita nei link qui sopra, ma riportiamo, ancora dall’articolo di Gnerre, una riflessione finale:

“Ancora due cose vanno messe in rilievo. La prima: ai tempi di sant’Atanasio a difendere la Fede ci fu solo lui e una piccola comunità, i vescovi dell’Egitto e della Libia. Solo loro seppero mantenere accesa la luce della fede. La seconda: è significativo che colui che combatté da solo contro l’eresia ariana, non fu mai un teologo. La sua grande sapienza teologica, più che dagli studi, gli venne dall’incontro con i suoi maestri cristiani che testimoniarono il martirio durante le persecuzioni di Diocleziano; e soprattutto dall’incontro con il grande sant’Antonio. Ario, invece, raccoglieva grande consenso per la sua grande preparazione biblica e teologica. Era insomma come tanti teologi che oggi vanno per la maggiore nei dibattiti, nelle prime pagine dei quotidiani e nei talk-show televisivi. Atanasio però sapeva quanto qui stesse l’insidia del demonio. Nella sua celebre Vita di Antonio egli riporta un insegnamento del suo grande maestro: «[…] i demoni sono astuti e pronti a ricorrere ad ogni inganno e ad assumere altre sembianze. Spesso fingono di cantare i salmi senza farsi vedere e citano le parole della Scrittura. […]. A volte assumono sembianze di monaci, fingono di parlare come uomini di fede per trarci in inganno mediante un aspetto simile al nostro e poi trascinano dove vogliono le vittime dei loro inganni».”

Concludiamo con due preghiere, entrambe dalla Liturgia delle Ore di oggi 2 maggio 2023 (Lodi Mattutine).

La prima è un salmo che ci invita a combattere avendo fiducia nel Signore e riflettendo sul fatto che è Lui a combattere, attraverso di noi.

SALMO 143, 1-10

Preghiera del Re per la vittoria e per la pace

Tutto posso in colui che mi dà forza (Fil 4, 13).

Benedetto il Signore, mia roccia, †

   che addestra le mie mani alla guerra, *

   le mie dita alla battaglia.

Mia grazia e mia fortezza, *

   mio rifugio e mia liberazione,

mio scudo in cui confido, *

   colui che mi assoggetta i popoli.

Signore, che cos’è un uomo perché te ne curi? *

   Un figlio d’uomo perché te ne dia pensiero?

L’uomo è come un soffio, *

   i suoi giorni come ombra che passa.

Signore, piega il tuo cielo e scendi, *

   tocca i monti ed essi fumeranno.

Le tue folgori disperdano i nemici, *

   lancia frecce, sconvolgili.

Stendi dall’alto la tua mano, †

   scampami e salvami dalle grandi acque, *

   dalla mano degli stranieri.

La loro bocca dice menzogne *

   e alzando la destra giurano il falso.

Mio Dio, ti canterò un canto nuovo, *

   suonerò per te sull’arpa a dieci corde;

a te, che dai vittoria al tuo consacrato, *

   che liberi Davide tuo servo.

La seconda è una preghiera per i nostri sacerdoti, perché siano dei moderni sant’Atanasio e sappiano guidare le nostre comunità in questo mare tempestoso.

A Cristo, buon pastore, che ha dato la vita per le sue

   pecorelle, innalziamo con fiducia la nostra

   preghiera:

   O Signore, guida il tuo popolo ai pascoli della vita

   eterna.

Cristo, che nei santi pastori ci hai dato

   un’immagine viva del tuo amore misericordioso,

– fa’ che sperimentiamo in coloro che ci guidano la

   dolcezza della tua carità.

Tu, che nei tuoi vicari continui a svolgere la missione

   di maestro e di pastore,

– non cessare mai di governarci tu stesso nella

   persona dei tuoi ministri.

Tu, che nei santi pastori, posti al servizio del tuo

   popolo, ti sei fatto medico delle anime e dei corpi,

– fa’ che non venga mai meno la tua presenza mediante

   ministri santi e santificatori.

Tu, che hai animato i fedeli con la sapienza e la carità

   del santo dottore Atanasio,

– fa’ che i predicatori del Vangelo ci aiutino a conoscerti

   e ad amarti come vuoi tu.

Credits: Foto di Vlad Moisuc su Unsplash

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