Novena a San Benedetto: terzo giorno

Terzo giorno

            Le disposizioni esteriori ed interiori della preghiera

            San Benedetto insegna che gli atti di culto pubblici non si improvvisano, ma che tutto deve essere fatto con ordine e decoro; e aggiunge che non tutti, nella preghiera comune, devono leggere o cantare, ma «solo coloro che sono in grado di edificare i propri ascoltatori» (cap. 38). Questo significa che la preghiera va ben preparata, cioè i testi devono essere scelti con cura, tra i più belli della Bibbia e della tradizione cristiana, e devono essere letti con espressione; ugualmente i canti devono essere ben scelti e bene eseguiti, in modo da obbedire all’esortazione dell’apostolo: «La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali» (Col 2, 16). E perché non imparare a decorare i libri della preghiera con scrittura artistica e miniatura, come facevano i nostri padri? O almeno cerchiamo di procurare libri che invitano alla preghiera anche soltanto per la bellezza delle lettere e delle illustrazioni. 

            Ma San Benedetto esorta anche ad accostarsi a Dio non soltanto con le parole, «ma con la purezza del cuore e le lacrime di compunzione».

            Preghiamo.             O San Benedetto, nostro patrono, ottienici la grazia di impegnarci tutti a fare del nostro meglio perché la nostra preghiera sia edificante per la bellezza delle parole e del canto, e soprattutto per la pertecipazione sincera del nostro cuore. Per Cristo nostro Signore. Amen,

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