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Il Cenacolo di Leonardo

Ogni volta che mi trovo ad ammirare il capolavoro di Leonardo e a spiegarlo in una visita guidata mi commuovo e mi emoziono, e non è scontato perché il dipinto è poco leggibile in parecchie parti.

Oggi, partecipando alla Messa in Coena Domini, abbiamo riletto il passo evangelico con l’Ultima Cena preceduta dalla Lavanda dei piedi. Il Vangelo di Giovanni durante la Cena istituisce l’Eucarestia, per perpetuare nella storia il sacrificio di Cristo ‘in modo incruento’ per essere presente tra noi oggi.

Nel Cenacolo, invece, è raffigurato, secondo i Vangeli sinottici, il vero e proprio momento della cena comune, dopo l’ingresso di Gesù in Gerusalemme, quando dice agli apostoli che avrebbero trovato preparato per la cena a casa di un amico. Ma nessuno di loro si immagina cosa sta per accadere….

Una volta seduti a tavola, con Gesù Cristo nel centro della lunga tavolata, la sua bocca socchiusa ha appena terminato di dire la frase “in verità vi dico, uno di voi mi tradira’ “ che provoca le più differenti reazioni negli apostoli e mi sento coinvolta anch’io.

Che emozione avrebbe provocato a me? Come avrei reagito io?

Ecco i vari possibili “moti dell’animo”, come li definisce Leonardo stesso: disappunto, incredulità, estraneità, impossibilità, turbamento, emozione, impressione, trepidazione, disorientamento…. E Giuda può ancora decidere di cambiare idea…..infatti posizionato dalla stessa parte del tavolo di tutti gli altri ha il libero arbitrio di scegliere se portare a compimento la sua azione….

Mi colpisce sempre anche che la tavolata dell’Ultima Cena è posizionata sul lato corto del lungo locale del refettorio dove i frati domenicani, anch’essi seduti tutti dalla parte esterna del tavolo sugli altri tre lati, si trovano a vivere il fatto sacro qui rappresentato tutti i giorni, come parte della meditazione nella loro scelta vocazionale.

Non un museo, ma Cristo presente oggi nella nostra vita.

Marta Candiani

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