L’insegnamento di San Giuseppe
Siamo all’indomani della festa di San Giuseppe e, dopo un fine settimana non programmato di viaggio in Sicilia, per accompagnare un figlio bisognoso di stacco dalla pesantezza di un momento di vita particolarmente duro, ci ritroviamo, noi genitori, in aeroporto ad attendere un volo in ritardo, a sera inoltrata, quasi notte…
Pensieri e ricordi, passato e presente scorrono nelle nostre menti e nei nostri occhi… e diventano riflessioni, meditazione, preghiera…
E la preghiera apre alla consapevolezza dell’essere genitori, alla luce dell’esempio di vita di Maria Santissima e del suo castissimo sposo, San Giuseppe, alla cui intercessione affidiamo i nostri figli, la nostra famiglia e tutti i figli di Dio con le loro famiglie.
San Giuseppe era il padre putativo di Gesù, l’uomo scelto da Dio perché fosse lo sposo di Maria Santissima e facesse da padre al bambino Gesù.
L’uomo giusto, Giuseppe era dunque il promesso sposo di Colei che, sin dal principio dei tempi, doveva essere l’Immacolata, la prescelta corredentrice dell’umanità…. Proprio Lei, la tutta bella, la tutta pura, la Benedetta fra le donne, l’umile e alta più che creatura, colei capace di nobilitare a tal punto l’umana natura, che il suo Fattor non disdegnò di farsi sua fattura.
Ed ecco, accanto a questa Creatura così straordinaria, così perfetta, così meravigliosa, Dio stesso aveva previsto lo sposo perfetto, l’uomo giusto, Giuseppe.
Di fronte alla chiamata di Dio, l’umile ancella, senza indugio è pronta a dirGli il suo sì, è pronta ad annullare qualsiasi suo progetto personale; nella vita di Giuseppe, dunque, sembra che Dio intervenga facendo saltare il progetto di questi due straordinari giovani.
Ma non è così.
Dio, contro ogni apparenza, dà il compimento più perfetto al loro progetto di famiglia.
Giuseppe, di fronte alla rivelazione di Maria, pensa forse sia giusto farsi da parte, dato che il Signore ha previsto per la sua promessa sposa un’altra strada; ma Dio stesso, attraverso il suo angelo, gli rivela che non deve tirarsi indietro, perché è chiamato a dare compimento pieno al suo progetto di vita, diventando il padre terreno addirittura del figlio del Dio Altissimo.
Di Lui si prenderà cura, lo proteggerà, lo guiderà, lo educherà insieme alla sua amatissima sposa, fino a quando non sarà il tempo, scelto da Dio, perché il Figlio inizi la sua missione.
Ed ecco, il progetto umano, lungi dall’essere annullato dal rivelarsi della volontà di Dio, trova invece il più grande, il più sacro, il più glorioso compimento nel progetto stesso di Dio!
Grazie al sì incondizionato di Maria Santissima, prima, e di San Giuseppe, dopo, è venuta nel mondo la Luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Dalla figura di questo padre ha avuto origine la tradizione di festeggiare tutti i papà.
Al di là delle sovrapposizioni mondane, cosa ci dice questa festa?
Ci insegna che, come è avvenuto con San Giuseppe, la paternità è un dono che viene direttamente da Dio.
Ed ogni figlio riceve in dono la vita direttamente dall’Autore della vita e a Lui appartiene: non al padre, non alla madre, non a se stesso.
In Dio ogni uomo trova la sua origine e il suo fine. In Lui, come Maria e Giuseppe, trova la prima realizzazione del senso del suo esistere, delle sue relazioni umane, dei suoi progetti di vita.
Ecco che San Giuseppe è dunque il modello essenziale per ogni padre e la Sacra Famiglia il riferimento più perfetto per la realizzazione di ogni nostro progetto familiare.
Teresa Palazzolo