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Quanto conosci San Benedetto?

Questa è la domanda che mi ha fatto una monaca qualche settimana fa. Ma andiamo per ordine.

Da tempo mi interesso della spiritualità benedettina, in particolare da circa tre anni, cioè da quando ho incontrato alcune persone, che sono poi diventati amici, che mi hanno parlato di movimento neo-benedettino. Mi sono incuriosita e ho cominciato a leggere un po’ di più di questo San Benedetto, tanto presente e tanto sconosciuto.

Il primo approccio è stato il volume La città di Dio. Storia di san Benedetto di Lousi de Wohl (https://www.ibs.it/citta-di-dio-storia-di-libro-louis-de-wohl/e/9788817054522), una rivisitazione romanzata della sua vita. Ve lo consiglio vivamente come primo approccio: una scrittura bella, fluente, scorrevole, appassionante e soprattutto fedele al racconto della vita del santo fatta da Gregorio Magno. Altro pregio: lo scrittore era cristiano e si percepisce nel suo modo tenero di raccontarci di quest’uomo particolare che decide di mollare tutto e fare un’altra cosa.

Qualche settimana fa, a seguito di un colloquio “casuale” con un sacerdote, mi interesso ad alcune forme di consacrazione laica e, cercando online, tra le altre, compare l’oblazione a un monastero benedettino. Per una breve spiegazione dell’oblazione potete far riferimento a vari siti dei monasteri benedettini, ad esempio quello del monastero di San Paolo fuori le mura (https://abbaziasanpaolo.org/oblati/).

Contatto un monastero perché voglio capire meglio di che cosa si tratti, mi risponde la badessa con cui fisso un colloquio. Al giorno stabilito, mi presento e, parlando, mi fa la fatidica domanda: “conosci la vita di San Benedetto?” io rispondo che avevo letto qualcosa e lei di tutta risposta mi consiglia un altro libro, La via di san Benedetto. Dalla vita alla regola di Monica Della Volpe, monaca del monastero di Valserena (https://www.ibs.it/via-di-san-benedetto-dalla-libro-monica-della-volpe/e/9788864344003).

Vado in libreria lo stesso pomeriggio e lo trovo subito (che caso, ma forse dovremmo chiamarlo Provvidenza), comincio subito a leggerlo, diventa una dipendenza.

Chiunque voglia approfondire la spiritualità benedettina, deve leggere questo volume, perché? Perché è frutto della preghiera e della meditazione delle monache che hanno preso sul serio l’invito della loro badessa a riflettere sulla vita del loro padre nella fede e nella spiritualità.

Il volume diventa una guida anche per noi, per capire quale sia stato il percorso spirituale di questo grande santo e perché è stato così prolifico.

Ci insegna, inoltre, che davvero non possiamo nulla se non siamo in Cristo e che davvero il nostro primo compito, laici o consacrati non importa, è quello di mantenere la nostra mente tutta rivolta a Dio, contrastando gli attacchi di quegli spiriti del male che vogliono la nostra dannazione solo per invidia, solo per allontanarci da quello che è il nostro unico e solo bene, Gesù Cristo.

Questo vale non solo per una vita spirituale, ma soprattutto per la vita quotidiana di ogni giorno, non a caso il motto benedettino è Ora et labora et lege. Lavorare pregando, cioè, facendo entrare il criterio della fede in quello che facciamo ogni istante, altri hanno detto “intelligenza della fede, intelligenza della realtà”. Inoltre, leggere, ma non una lettura distratta o distraente, leggere qualcosa di edificante, sempre rivolta alla purificazione del pensiero e del cuore che permetta all’amore di Dio per noi di mantenersi saldamente al comando della nostra vita.

Elena Almangano

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