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Le Comunità Religiose: un grandissimo tesoro da valorizzare

Nel progetto di Luces Veritatis rivestono una particolare importanza le comunità religiose.

Per comunità religiosa intendiamo sia una comunità di consacrati sia una comunità di laici che, magari perché affiliati ad un movimento (es. Focolari dei Focolarini, Fraternità di Comunione e Liberazione, ecc.) hanno scelto di fare vita in comunità.

Nel caso delle comunità religiose intendiamo, quindi, comunità stanziali, ossia con convivenza piuttosto lunga, spesso permanente.

Una comunità religiosa è, quindi, un esempio vivente di come si possa vivere come una famiglia, condividendo spazi, tempi e con un obiettivo comune.

Le comunità religiose vivono secondo il proprio carisma e, a volte, hanno ancora vivente il loro fondatore e quindi in forte evoluzione.

Alcune sono molto localizzate (come accade, ad esempio, per un odine appena nato o uno in declino). Altre sono diffuse a livello nazionale o, spesso, anche internazionale.

Prima di procedere vorremmo invitare il lettore a consultare i due scritti di don Massimo Lapponi sul Rinnovamento della Vita Consacrata e sul Rinnovamento della Vita Familiare. Come si evince da questi brani e anche dalla presentazione del nostro progetto, punto focale della nostra azione è la famiglia. E le comunità religiose sono cruciali nel realizzare questo rinnovamento della vita familiare.

Tutte le comunità religiose hanno quattro importanti risorse da condividere con Luces Veritatis: la preghiera, l’esperienza comunitaria, la propria missione, spazi fisici e conoscenze.

La preghiera è il primo elemento che una comunità religiosa può condividere con una comunità locale o stanziale di Luces Veritatis. Includendoci nelle loro preghiere, i membri di una comunità religiosa daranno impulso e forza a Luces Veritatis. I membri di Luces Veritatis pregheranno anche loro per la comunità. Si potrebbero anche organizzare dei momenti specifici di preghiera da fare insieme, comunità religiosa e comunità di Luces Veritatis. Da questa comunione di preghiera non potranno che scaturire immensi frutti sia materiali sia spirituali.

L’esperienza comunitaria è uno dei punti fondanti della nostra strategia per risollevare le famiglie. Una comunità religiosa può portare la sua esperienza quotidiana alle famiglie, mostrando come si possano acquisire certe buone abitudini e come si possano risolvere i vari, inevitabili, conflitti.

Nel suo scritto sul Rinnovamento della Vita Familiare, don Massimo Lapponi propone diversi modi in cui le comunità religiose possono supportare questo processo nell’ottica delle famiglie e ad esso rimandiamo.

Ma oltre che per le famiglie, le comunità religiose sono molto preziose per quanto riguarda anche le comunità stanziali e quelle locali. Sempre grazie alla loro esperienza di vita in comune, possono fornire importanti direttrici su come realizzare fisicamente tali comunità.

Ogni comunità religiosa vive la propria missione attraverso i propri carismi e opera nel mondo, sia direttamente sia indirettamente (ad esempio le comunità di clausura). Ma ognuna ha punti di contatto con il mondo attraverso cui realizza del tutto o in parte la propria vocazione.

Per le comunità di Luces Veritatis è molto bello e utile conoscere tante esperienze diverse di fede e vedere come vengono attuate. Per le comunità religiose, l’arrivo di laici amplia la platea con cui si viene in contatto e moltiplica la possibilità di nuove vocazioni per la comunità religiosa. Se oggi abbiamo un calo di vocazioni è soprattutto perché non se ne parla più e non si mostra la bellezza e la ricchezza di certe scelte di vita. La gente, quindi, decide di non consacrarsi per semplice ignoranza e pigrizia, non sapendo cosa sta perdendo. Riportando le persone a contatto con le varie esperienze religiose si darà la possibilità di conoscerle e di valutare e poter scegliere una vocazione consacrata.

Inoltre, la comunità religiosa, grazie a questo contatto continuo, si ritrova di nuovo al centro della vita sociale, come è stato per secoli, con enormi vantaggi in termini anche di supporto e di sostegno alla propria missione.

Infine, il quarto punto è la disponibilità di spazi fisici. Di questi spazi, che siano celle, biblioteche, cappelle, chiostri, laboratori erboristici, terreni agricoli o altro non importa, la comunità di Luces Veritatis potrà farne uso, creando delle aree di silenzio e protezione dal rumore mondano, in cui le persone, le famiglie in particolare, potranno ritrovare un proprio equilibrio e formarsi nella fede.

Molto spesso le comunità religiose hanno anche competenze in ambito alimentare, agricolo o di altro tipo, ambito che definiremo “artigianale”. Grazie alla messa in comune degli spazi fisici e delle conoscenze artigianali, le comunità di Luces Veritatis potranno riscoprire competenze e tradizioni che rischiavano di andare perse, che sono utili e che rientrano nell’ora et labora a pieno titolo.

Quindi, con la messa a disposizione di luoghi e di conoscenze, le comunità religiose agevoleranno la crescita delle persone e delle comunità locali, rivitalizzando certi spazi e preservando determinate tradizioni.

Molte comunità religiose vivono in contesti di elevato valore storico e culturale e, tramite il contatto con le comunità locali e la messa a disposizione di tali spazi, possono ridare vita ad un turismo religioso che non sia solamente focalizzato sull’arte ma anche sulla fede, creando anche una schiera di guide cattoliche che vadano ben oltre i canoni estetici e storiografici mettendo in risalto il senso religioso del luogo.

A questo punto è evidente l’importanza di questa collaborazione di Luces Veritatis, delle sue comunità locali e stanziali, con le comunità religiose locali.

Per il successo di questa collaborazione è fondamentale, in primis la preghiera reciproca e in comune, e in secondo luogo il viverla con uno spirito di umiltà, servizio e carità.

Cerchiamo quindi di contattare le comunità religiose della nostra zona e di proporgli di collaborare, con estremo rispetto e senza essere invasivi. Il primo passo sarà quello della preghiera, iniziando noi di Luces Veritatis a pregare per la comunità religiosa anche senza ricevere nulla in cambio, a prescindere, perché tutti operiamo per Cristo anche se non collaboriamo direttamente. Per le comunità che sceglieranno di collaborare, si potrà passare, valutando caso per caso, ad altre attività in comune, ma sempre nel rispetto dei carismi e delle missioni dei “padroni di casa”.

Nel collaborare con le comunità religiose, cerchiamo di proporre la loro esperienza come esempio vocazionale ma chiariamo subito che la funzione della collaborazione non è solo di ricerca vocazionale ma molto più ampia, con focalizzazione particolare sulle famiglie.

Infine, è da sottolineare che i contatti con le comunità religiose dovrebbero avvenire soprattutto, attraverso l’ospitalità, che è un aspetto fondamentale della Regola di San Benedetto come di molte altre. Questa ospitalità, però, dovrebbe essere ripensata, organizzandola in modo da svolgere programmi di esperienza e di formazione a vantaggio di ragazzi, ragazze, genitori o altri che, condividendo per qualche giorno la stessa vita della comunità sotto una guida preparata, potrebbero per prima cosa apprezzare, e quindi desiderare di imitare, i ritmi e i modi della comunità consacrata, e inoltre apprendere molte cose, sia nell’ambito propriamente della cultura religiosa, liturgica etc. sia negli ambiti pratici più diversi (artigianato vario, cura della casa, dell’ambiente etc.).

A questo punto non resta altro da fare che iniziare a conoscere quali realtà religiose esistono nella nostra zona e a pregare per loro da prima di conoscerle, se già non lo facevamo prima. Perché invano faticano i costruttori …

Credits: Foto di Vladimir Šoić su Unsplash

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