Venerabile Servo di Dio José María Arizmendiarrieta – Terza Parte
Presentiamo la terza parte di una breve biografia di Padre José María Arizmendiarrieta. Le fonti sono le stesse delle prime due parti, con qualche dettaglio preso anche da altri testi.
La prima parte la trovate a questo link. La seconda a quest’altro link.
Una volta che la nuova impresa cooperativa era stata avviata, Arizmendi suggerì di far evolvere la produzione verso macchinari industriali più semplici e, soprattutto, ritenne strategico entrare nel settore degli elettrodomestici.
Nel frattempo, tra l’altro, l’economia spagnola cominciava a decollare e nei decenni successivi, sull’onda del boom economico spagnolo, soprattutto tra gli anni ‘60 e i primi anni ‘70, più di una dozzina di cooperative furono create a formare un unico gruppo solido e variegato.
Tra le più importanti di queste cooperative ve n’era una che operava nel settore della vendita al dettaglio di prodotti alimentari e che esiste ancora oggi: la catena di supermercati Eroski (facilmente raggiungibile sul sito https://www.eroski.es/). Questa catena conta oggi in Spagna circa mille punti vendita. Il suo nome ha un’etimologia molto semplice in quanto è la contrazione di due termini baschi, il primo è la parola “erosi”, che significa “comprare”, e il secondo è la parola “toki” che significa “luogo”. La combinazione delle due parole può essere tradotta come “il luogo in cui si compra”.
La Eroski è stata fondata nel 1969 ed è anch’essa una cooperativa ma di tipo ibrido, in quanto è una cooperativa mista composta di lavoratori e consumatori. Attualmente ha circa 30.000 dipendenti e non tratta più solo alimenti ma anche altri prodotti che oggi troviamo in qualsiasi ipermercato (articoli sportivi, elettronica, carburanti, ecc.). A questa catena dedicheremo altri post più specifici e dettagliati.
Ma torniamo al nostro Arizmendi. Nei decenni successivi la Arizmendi Corporation continuò a crescere e ad espandersi in numerosi settori. In particolare entrò nel settore della finanza, delle assicurazioni, dei servizi e in molti ambiti basati sulla conoscenza (ICT, automazione, ingegneria, ecc.).
Nel settore finanziario vale la pena di ricordare l’odierna Laboral Kutxa, nata nel 2012 dalla fusione di due enti creditizi, uno fondato da Arizmendi e l’altro, sempre basco, con origini più articolate. Ne parleremo in un altro post molto più in dettaglio ma, intanto, per i curiosi, si può visitare il sito https://www.laboralkutxa.com/es/particulares.
Nel settore assicurativo abbiamo la Seguros Lagun Aro (sito Web https://www.seguroslagunaro.com/) che funziona anche come fondo previdenziale e infortunistico (stesso sito Web di prima).
Visitando i siti delle Laboral Kutxa e della Lagun Aro si capisce che le due realtà collaborino strettamente, cosa non sorprendente perché appartengono allo stesso gruppo e seguono gli stessi ideali.
Successivamente venne fondata la Mondragon Lingua per erogare corsi di lingua e servizi di traduzione. Ad oggi è ancora estremamente attiva, basta guardare i dati e i marchi dei clienti sulla home page del loro sito https://www.mondragonlingua.com/en/.
Tra le varie cooperative del gruppo, la Fagor, produttrice di elettrodomestici sia consumer sia per uso professionale, divenne un vero e proprio simbolo di successo finché, nel 2013, non fallì a causa di gravi insolvenze. Ormai destinata a scomparire, nel 2014 ricevette l’offerta di acquisto da parte di un gruppo spagnolo che la rilevò e la rimise sul mercato. Il sito Web della nuova Fagor è accessibile facilmente: https://www.mondragonlingua.com/en/. Su questo fallimento, e sul successivo salvataggio, parleremo in seguito, in un altro post.
Se siete curiosi di sapere cosa è la Mondragon Corporation oggi, la cosa più semplice è andare sul loro sito https://www.mondragon-corporation.com/.
Quello che vedete ha avuto tutto origine da un giovane sacerdote scampato miracolosamente al plotone d’esecuzione, cieco ad un occhio, in un contesto estremamente ostile sia sul piano ideologico sia sui piani economico e burocratico.
Ovviamente non è tutto rose e fiori, più avanti parleremo delle critiche alla Mondragon Corporation in alcuni post dedicati (uno non basterà), e non tutto è stato fatto dal nostro Arizmendi, ma tutto ha avuto origine da lui.
Come ha lavorato don José María? Semplicemente ha spiegato e messo in pratica la Dottrina Sociale della Chiesa. Non ha mai pensato, don José Maria, che la religione fosse una cosa teorica, lontana dalla realtà ma, come tutti i cristiani nei 19 secoli precedenti, ha fatto capire a molti che quando si porta Cristo nella vita reale, la vita reale sboccia. Punto.
Molti criticano la Chiesa Cattolica rinfacciandole di tutto di più (crociate, inquisizione, genocidio dell’America Latina e altre questioni simili). Ma dimenticano che lo possono fare solo perché la Chiesa è l’unica istituzione che esiste da duemila anni. E dimenticano che in questi duemila anni si è diffusa in tutto il mondo. E dovunque si sia diffusa, ha portato ricchezza, libertà, bellezza e cultura. E chi dice il contrario o è poco informato o scambia un transitorio per una situazione a regime o è in malafede.
Inoltre, andando a leggere per bene cosa è accaduto nei suddetti “crimini” della Chiesa, si scopre che le cose non stanno proprio come molti pensano ma che, al contrario, nella maggior parte dei casi la Chiesa ci fa proprio una bellissima figura. Ma non vogliamo partire con uno spiegone apologetico universale. Su questo faremo dei post a tempo debito, se possibile con l’aiuto di esperti del settore, che siano in grado di darci dettagli e riferimenti inoppugnabili (anche se, per i più, sarebbe sufficiente leggere una volta un qualsiasi dizionario di apologetica, ma noi sappiamo bene quanto sia forte la pigrizia in tanti saputelli laureati su Facebook …).
Torniamo al nostro Arizmendi. Lui aveva capito che la Verità rende liberi e ha fatto di tutto non per indottrinare le persone su schemi e stereotipi ma per fornirgli dei principi, su cui ha stimolato la discussione, su come applicarli e se fossero “giusti”. Ha fatto di tutto perché le persone avessero la capacità e le informazioni per capire cosa fosse “vero”. E avessero la consapevolezza della loro responsabilità di uomini che “facevano”, dopo tanto parlare, certamente, ma un parlare finalizzato all’azione e non al solo chiacchiericcio o al “farsi belli”. Questi uomini hanno rischiato tutto quello che avevano, e l’hanno fatto per sé stessi, cosa lecita, e al contempo per gli altri, cosa altrettanto non solo lecita ma doverosa, ma solo perché avevano capito quali erano i principi da seguire.
E li hanno applicati, dimostrando innumerevoli volte che la loro attuazione puntuale e ragionata produce ricchezza, giustizia e realizza le persone. In pratica, hanno creato quella nuova società che volevano creare, non come tanti millantatori di nuovi mondi che o creano inferni o chiacchierano e basta.
Come tanti santi del passato, hanno fatto cose apparentemente impossibili. Ma solo perché si sono fatti “piccole matite nelle mani del Signore, è Lui che pensa, è Lui che scrive, è Lui che disegna”.
Come diceva quello spot del secolo scorso “Meditate gente, meditate …”.
Sospendiamo, per ora, la biografia del Venerabile Servo di Dio José María Arizmendiarrieta per presentare, nei prossimi post, alcuni dei principi basilari della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica, in modo da poter poi ripartire con il nostro discorso sulla sua applicazione pratica e sul Distributismo, oltre che completare la breve biografia di Arizmendi e dare qualche altro dettaglio su alcune delle sue società.