L’agonia di Gesù nel Getsemani

Prima di iniziare la sua vita pubblica, Gesù viene condotto nel deserto per essere tentato. Al termine del racconto delle tre tentazioni, l’evangelista Luca dice che satana si allontanò da Lui “per ritornare al tempo fissato”.

Ed ecco, giunti al Triduo pasquale, diventa chiaro qual è il tempo fissato: l’agonia, la lotta di Gesù nel Getsemani, la sera del giovedì Santo, dopo l’Ultima Sua Cena con gli amati apostoli, e l’inizio della Sua Passione che si conclude sul Golgota.

Nell’orto degli ulivi Gesù inizia a provare tristezza e angoscia, la Sua anima è “triste fino alla morte” e i Suoi apostoli non riescono a ”vegliare un’ora sola” con Lui… Gesù è solo… è iniziata l’agonia … e il Suo sudore diventa sangue …

Come non sentire, sebbene in piccolissima parte, quel terribile dolore, quella terribile paura di doversi scontrare con tutto l’orrore del peccato dell’uomo… di ogni uomo…

Proprio nel Getsemani, Gesù si carica dell’orrore di ogni peccato, si carica dell’atrocità dei crimini di ogni uomo, si carica di tutte le brutture a causa delle quali l’uomo ribelle, l’uomo disobbediente, l’uomo insuperbito non era più capace di uscirne sano e salvo con le sue forze!

Solo l’immenso amore infinito di Dio poteva tirarlo fuori da questo baratro insuperabile! Solo la Sua infinita misericordia poteva comprendere che quella bellissima creatura si era a tal punto deturpata da non poter più tornare indietro! Lui solo poteva salvarla! Ma non con una magia o con un atto di benevolenza calato dall’alto a sancire l’inferiorità infima di quell’essere incapace.

Solo dall’atto, di un amore dolcissimo e infinito, di chi si abbassa all’umiltà della natura umana e, dal basso, dalla mangiatoia come culla, fino all’infame supplizio della croce, prova la fatica dell’essere uomo dopo la caduta dal paradiso terrestre, solo da lì poteva venire la salvezza dell’uomo. Così il Dio fatto Uomo, il Figlio dell’Altissimo, il Salvatore e Redentore nostro si fa straziare nel cuore, prima, e poi nel corpo e nell’anima da tutti i nostri peccati e accetta, in obbedienza assoluta alla volontà del Padre, di morire al posto nostro.

Tutto quell’orrore di peccato ha solo un esito: la morte… e una morte orribile e dolorosissima! E Gesù lo sa… ed entra nella lotta provando tristezza, quella tristezza frutto della sovrabbondanza incalcolabile dei peccati dell’uomo, e divenuta più acuta perché nessuno è riuscito a vegliare e pregare un’ora sola con Lui, “per non cadere in tentazione”… e prova angoscia, perché da solo, nella sua umanità e non con il vantaggio della divinità, dovrà affrontare l’assalto del peccato che dà la morte… ecco l’agonia, la lotta di Gesù nel Getsemani… e da lì inizia il percorso della Passione di nostro Signore Gesù Cristo.

Mio Signore e mio Dio!

Quanto amore immenso ed infinito! Non è concepibile per me misero peccatore! Per salvare la mia ignobile vita, per te così preziosa, hai potuto accettare un simile supplizio, un tale terrificante orrore! E non solo per me, ma per ogni uomo di ogni luogo e di ogni tempo!!!

Mio Signore e mio Dio!!!

E con la tua amorosa obbedienza hai vissuto in ogni fibra del tuo essere la sofferenza del peccato e della morte, dal Getsemani, all’arresto, agli interrogatori, alla prigionia, alla flagellazione, alle torture, alla salita al Calvario, alla crocefissione, alla morte … alla morte di Dio sulla croce… fino alla discesa agli inferi…Mai un’immersione più completa e più totale nella vita dell’uomo…

Solo un Dio pieno d’amore, solo un Dio che è immenso Amore poteva arrivare a tanto per salvare la sua creatura, aprendole una nuova opportunità, donandole una vita nuova, riaprendole la porta di accesso alla vita Eterna, così follemente perduta! Il nostro Dio, il nostro Signore ha fatto tutto questo per noi! Noi siamo stati salvati dall’amore infinito del nostro Dio!!! Chi potrà separarci, allora dall’Amore di Dio?

Sii forte, si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore. Lui ci ha salvati! Lui è morto per noi! Ed è risorto!

Attendiamo con fiducia il Suo ritorno: noi siamo già stati salvati!

Ti chiediamo solo, o Signore, di non permettere mai che possiamo essere allontanati da Te!

Meglio la morte, ma non il peccato!

Amen!

Teresa Palazzolo

Credits: Foto di K. Mitch Hodge su Unsplash

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