Ogni giorno un miracolo

Di rientro da due giorni di lavoro in Sardegna, ma anche di incontri serali con le forze della cosiddetta “Resistenza” buona del Paese, mi capita, scambiandomi con un po’ di persone, di imbattermi per un po’ di volte in una parola che dovrebbe essere molto più presente nelle nostre menti… miracolo.

Ogni giorno infatti è un miracolo.

Un miracolo che avviene in un incontro di una persona, un miracolo in un evento apparentemente casuale che ti stravolge l’ordine ed il senso di una giornata, un miracolo di un qualcosa che ti capita e che se non avessi la luce della fede non sapresti interpretare per ciò che è.

Un miracolo è una tua amica con cui ti sei appena salutato che prega per te perché ti appresti a volare con una tempesta in atto e mobilità le schiere degli angeli che proteggano il tuo rientro. E lo scopri per caso, ed è un miracolo gratuito.

Così come un miracolo è venire a sapere che persone distanti migliaia di chilometri stanno pregando per tuo figlio, avendo saputo di una sua crisi profondissima, e poco dopo questa crisi cessa, apparentemente senza spiegazione.

E anche questo lo scopri per caso, ed anche questo è un miracolo gratuito, del quale nessuno ti chiederà nulla in cambio.

Chi vive nella Grazia di Dio, ogni giorno lo può leggere il miracolo.

Chi non ha fede non riesce a riconoscerlo.

Gli ultimi durissimi anni di psico pandemie e di divisioni hanno fortemente lacerato le nostre società e le nostre anime e si è creato uno spartiacque.

Si è diviso un Mar Rosso, si sono aperte le acque.

Moltissime persone a me vicine, anche vicinissime non lo sono più e moltissimi sconosciuti sono diventati più vicini di fratelli.

Oggi, finalmente, posso comprendere appieno il senso della Parola, dove nel Vangelo Gesù dice: “Chi sono i miei fratelli…”.

Non avevo mai compreso questo passaggio che, al contrario, una volta mi generava un senso di fastidio. Come si può dire ai propri genitori o ai propri cari “chi sono i miei fratelli…?”

Oggi questo passaggio mi è cristallino.

La maggior parte dei miei nuovi amici e compagni di viaggio oggi mi mandano messaggi quotidiani, a volte di lavoro, a volte solo di saluto, e spesso terminano con l’espressione: “uniti in Cristo”.

È questa comunanza e questa Grazia genera continui miracoli, piccoli miracoli quotidiani che si possono cogliere ogni giorno, anche nei giorni più duri e più bui, che non mancano mai.

Sarebbe bello che tutti potessero percepire questi segni ed interpretarli, collocandoli nel loro giusto significato e valore.

E sarebbe bello se ciò accadesse anche e soprattutto per i nostri bambini e ragazzi, che, martellati senza tregua dalle brutture propinate da agende sataniche, rappresentano invece il sale della vita, la speranza in un futuro di pace.

Pace che non è un qualcosa di astratto.

È Qualcuno.

Che Dio possa illuminarci con la sua Grazia nel farci comprendere che solo uniti in Lui, ogni giorno è un miracolo e che possiamo riconoscere ciò, rendendogliene sempre grazie.

Domenico Romaniello

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